Quest’anno il Bologna ha cambiato pelle e alle avversarie sono stati tolti la maggior parte dei punti di riferimento dello scorso campionato. Il Bologna è diventata una squadra difficilmente prevedibile che ricorda un po’ l’Atalanta della stagione 2020/21.
Il Bologna si presentava al match di oggi contro la Dea con una striscia di 4 risultati utili consecutivi in Serie A, 7 per quanto riguarda le partite giocate al Renato Dall’Ara. Un Bologna in forma smagliante che si trova a +12 (31 contro 19) rispetto alla posizione occupata nella stagione 2022/2023, nella 17esima giornata. Merito anche della mano silenziosa di Giovanni Sartori, responsabile dell’Area Tecnica per i rossoblù dal 31 maggio 2022 e tra i principali pezzi da 90 che fecero fare tanta strada al Chievo Verona. Sartori è anche un grande ex, in quanto è stato responsabile dell’Area Tecnica dell’Atalanta ed uno degli elementi fondamentali di quello scacchiere che contribuì a due qualificazioni all’Europa League e a tre in Champions per la Dea.
Mentre Thiago Motta ha dato organizzazione al Bologna, Giovanni Sartori ha usato il suo sesto senso con acquisti mirati che stanno facendo la differenza, come ad esempio: Jhon Lucumì e Joaquin Sosa per la difesa; Stefan Posch, anch’egli difensore, che arrivò in prestito con diritto di riscatto dall’Hoffenheim, acquistato poi a titolo definitivo dai rossoblu; l’attaccante Joshua Zirkzee acquistato dal Bayern Monaco il 30 agosto 2022, autore di 7 goal e 2 assist nel campionato 2023/2024, di cui alcuni molto pesanti, come quello che consentì al Bologna di riprendere l’Inter a Milano e
Strada in salita per l’Atalanta
portarsi a casa un punto nel 2-2 del 7 ottobre 2023, nell’ottava giornata di campionato. Il punto di questo attaccante non sono soltanto i goal, ma anche come si costruisce le azioni, smarcando i compagni. Questo è accaduto sicuramente durante il match contro la Dea con Giovanni Fabbian, acquistato dall’Inter nel mercato estivo del 2023. Fabbian sbaglia una ghiotta occasione, davanti la porta, ma contribuisce ad alimentare le occasioni offensive del Bologna; per non parlare di Remo Fleurer, centrocampista, altro grande ex della partita, acquisito a titolo temporaneo dal Nottigham Forest fino al 30 giugno 2024 con obbligo di riscatto al verificarsi di determinate condizioni. Pedina di questo scambio è stata Nico Dominguez, valutato 15 milioni di Euro, ma ieri sera abbiamo visto tutti come Remo sia stato vitale, in particolar modo nell’evitare che Charles De Ketelaere insaccasse il pallone a porta vuota; Calafiori, ex esterno della Roma, acquisito, sempre nell’estate del 2023, dal Basilea, fondamentale sia in fase di copertura che di impostazione.
Se consideriamo anche il sangue freddo mostrato dai rossoblù nelle partite contro Roma, Torino, Lazio, Inter e Juventus (3 vittorie e 2 pareggi) dovuto anche a quella grande attenzione ai dettagli di Thiago Motta, il Bologna che abbiamo trovato oggi di fronte era diverso e meno prevedibile.
È lapalissiano come il Bologna sia una squadra costruita per tornare in Europa, quindi una diretta concorrente, ed evidente come ogni discorso riguardante l’ipotetica “sfortuna” dell’Atalanta in questo scontro diretto contro i rossoblù debba essere superato. La “sfortuna” è infatti una convinzione limitante, mentre quella potenziante è data da delle domande, come questa: come posso gestire al meglio della fasi della partita affinché l’avversario non sfrutti le debolezze su cui sto lavorando e per cogliere di sorpresa un portiere – Skorupski – che è stata una saracinesca contro la Dea?
Le occasioni per la Dea non sono certamente mancate nel primo e nel secondo tempo, ma proprio le grandi doti, superate dall’Inter nell’ottava giornata di campionato, del portiere del Bologna, Łukasz Skorupski, ovvero il posizionamento e la copertura della porta, oltre che l’ottima lettura nelle uscite fatte con una certa aggressività per arrivare per primo sulla palla, hanno impedito all’Atalanta di concretizzare delle ghiotte occasioni da goal, in particolar modo quelle degli ultimi 15 minuti del primo tempo, ma anche in alcune del secondo.
Al 34esimo, contropiede impostato da Ederson per Charles de Ketelaere che invola Lookman. Lookman è costretto da Skorupski, che era già uscito dalla porta e che si avvicina al giocatore nigeriano a gran velocità, ad accelerare la conclusione, calciando però a lato.
42esimo, Ederson, smarcato in area da Lookman, con Skorupski che, in uscita, gli fa muro, chiudendogli la strada.
Certamente, altre occasioni, come quella di Muriel che, all’83esimo, su passaggio di Koopmeiners, tira alto un rigore in movimento, potrebbero far parlare di opportunità sprecate per ottenere quello che, in funzione del goal successivo del Bologna, sarebbe stato un pareggio, ma, in gran parte della partita, c’è stato lo zampino del portiere del Bologna, molto sicuro di se stesso.
Mi sento pertanto di dire che l’1-0 finale, segnato all’85esimo dallo scozzese Ferguson con un’incornata, è stato firmato anche dal portiere polacco.
Per l’Atalanta match ben giocato, ma sconfitta e mancato sorpasso dovuto anche dal fatto che il Bologna ha ben sfruttato una debolezza della Dea: i goal presi su azioni che partono da calcio d’angolo. Lo sport è anche questo, come quando nel motorsport stai per troppo tempo dietro ad un avversario, permettendogli di capire quali siano i tuoi punti di forza, ma anche quelli di debolezza per non farti passare avanti.